Il Super Bowl è l’evento per antonomasia dello sport negli USA e si sta avvicinando: domenica 13 febbraio ore 18.30, fuso americano. Ma la sua aura si estende ben oltre i confini dello Stato a stelle e strisce. Uno dei motivi è la proposta strabiliante dell’enterteinment extra sportivo. Pensa: uno spot Super Bowl 2022 ha un costo pari a 5 milioni di $. E dura solamente 30 secondi.
Può davvero valere la pena compiere un investimento del genere – senza considerare il costo stesso dello spot tra regia, interpreti, location, produzione – per trenta giri di lancette? Se parliamo dell’half time del Super Bowl, sì. E ti spieghiamo perché.
The Best Off…
Prima di scendere in valutazioni tecniche, concediamoci per un attimo la possibilità di sognare, facendoci trasportare in universi paralleli da vere perle creative. A breve ti sveleremo alcuni degli spot Suber Bowl 2022, ma intanto facciamo un piccolo viaggio indietro nel tempo.
I 10 migliori spot del 2021
Difficile eleggere il migliore in questa top 10, ma sicuramente il trio composto da Ashton Kutcher in versione investigatore/cantante, Shaggy nei panni dell’osservatore fuori campo e Mila Kunis come colpevole ladra di Cheetos è esilarante!
I 10 migliori spot del 2020
Saliamo sulla DeLorean per andare indietro ancora di un altro anno e ritrovarci nel 2020. Il nostro personale vincitore è sicuramente lo spot Google, emozionante, al limite della commozione.
Spot Super Bowls 2022, pronti a stropicciarsi gli occhi?
Torniamo nel presente. Per lanciare qualche flash su cosa aspettarsi dagli spot Super Bowls 2022.
Schwarzenneger sarà Zeus e Salma Hayek Era, per BMW.
La Pepsi ha costruito già praticamente un film con il trailer The Call in cui ha coinvolto mostri sacri del rap americano.
Pringles punta sulla curiosità, lanciando un teaser di 6 secondi nel quale compare il tweet di un utente che confessa di essere rimasto con la mano bloccata nel tubo di patatine ed il commento “you are not alone”.
Abbiamo citato solo tre dei grand brand che si sono assicurati uno spazio pubblicitario durante l’half time del Super Bowl 2022, ma sono già sufficienti a ritornare al quesito di partenza con una convinzione: se lo fanno loro, sicuramente un motivo c’è.
Investimento e non costo
Una differenza fondamentale, che spesso cerchiamo di spiegare a chi si rivolge a noi per un piano di comunicazione digitale e che è assolutamente chiara seguendo le motivazioni che portano questi grandi brand a partecipare all’asta al rialzo per assicurarsi uno spazio tra gli spot Super Bowl 2022.
Chiariamo prima un aspetto strategico: nessuno di questi brand fa solo questo investimento in marketing e pubblicità. Lo spot del Super Bowl va dunque ad innestarsi in un piano multicanale, che ha come scopo finale quello di raggiungere quanti più utenti possibili, più o meno in target a seconda dell’obiettivo specifico. Tieni a mente questa ultima frase, a breve la chiariremo.
Il primo benefit che trasmettere il proprio spot nell’half time restituisce è una copertura esagerata: il Super Bowl del 2021 è stato visto da 96,4 milioni di persone. E non finisce qui. Perché se la creatività riesce a stupire, emozionare, attrarre, l’effetto non finirà nel corso dell’evento sportivo, ma provocherà il cosiddetto “buzz online” cioè il “chicchiericcio”. In altre parole, chi non ha visto lo spot durante il Super Bowl ne sentirà comunque parlare e se lo andrà a cercare.
Ma, potresti obiettare e qui ci riagganciamo a quanto detto un paio di righe sopra, questi utenti potenziali potrebbero non essere in target per il brand. Vero. Ma, in questo caso, è davvero così importante? No, perché l’obiettivo è impostato su “brand awareness” e non su, ad esempio, conversione o lead generation.
Dunque, investire in uno spot Super Bowl 2022 significa per un brand continuare ad essere visibile non solo dopo l’evento, ma anche dopo anni, caricando ad esempio il commercial su YouTube e rendendolo disponibile. In questo articolo ad esempio abbiamo richiamato spot del 2021 e del 2020.
Il secondo e più palpabile benefit è supportato da uno studio della Stanford Business School che sottolinea come nelle 8 settimane successive al Super Bowl, i brand che erano presenti con degli spot hanno visto aumentare le loro vendite di una percentuale variabile tra il 10 ed il 15%.
In poche righe, la differenza tra costo ed investimento.