Nel 2017 l’Economist dichiarò: “La risorsa di più alto valore al mondo non è più il petrolio, sono i dati”. E molto prima, nel 2006, l’aveva già profetizzato il guru del marketing Clive Humby.
Ormai lo sanno tutti! Avere la possibilità di utilizzare in maniera attiva i Big Data significa accedere ad una ricchezza incredibile, con un potenziale trasformativo enorme ad ogni livello e in tutti i settori.
E la cosa, ovviamente, riguarda molto da vicino anche chi si occupa di comunicazione.
Ad oggi la maggior parte dei dati vengono ancora prodotti dalle persone, che si scambiano idee, foto, forniscono le proprie opinioni e seguono i propri interessi sui social network trasformando, di fatto, il mondo virtuale nel contenitore informativo più importante del mondo.
È stato stimato che solo nel 2018, ogni minuto, ci siano stati 973.000 accessi su Facebook, 481.000 tweet lanciati su Twitter, oltre 800 milioni di utenti attivi su Instagram, 38 milioni di messaggi su Whatsapp. Numeri incredibili che non possiamo permetterci di ignorare.
La domanda sorge spontanea, ma come si estraggono e interpretano i dati che si trovano su Facebook, su Instagram o su Twitter?
Cos’è la Social Media Intelligence?
L’azione di estrarre, analizzare, rappresentare un’informazione rilevante e ricavarne un vantaggio in termini di business si chiama social media mining.
Spesso si usano i termini “social media analytics” e “social media insights” per indicare le attività costituenti il SMM (Social Media Marketing): se però i risultati di queste analisi non vengono interpretati, contestualizzati e trasformati in operatività, facciamo uno sforzo inutile.
Per questo sarebbe opportuno parlare di social media intelligence (SMI), intendendo l’insieme di attività operative che comprendono estrazione, ascolto e analisi dei social media al fine di ricavare dati rilevanti per azioni di relazione con gli stakeholder (ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’azienda).
Si tratta di un cambiamento importantissimo. La Social Media Intelligence, infatti, permette di ridurre l’incertezza tipicamente presente nell’operatore umano durante le fasi decisionali sulle azioni da compiere.
Come può fare questo? Andando ad “pescare” da varie tecnologie provenienti dall’informatica come data mining, machine learning, social network analysis, statistica, ricerca operativa.
Come si estraggono i dati?
Le tecniche di estrazione sono diverse e variano a seconda dell’obiettivo specifico: le più comuni per il recupero sono:
- lo scraping
- l’accesso alle API
- l’uso di specifiche piattaforme.
Lo scraping è una tecnica che permette di collezionare dati non strutturati che sono contenuti in siti di proprietà altrui: quelli dei competitor, quelli di recensioni, i forum e così via. Un motore, detto spider, si occupa, attraverso i software dedicati, di ricercare pagine specifiche sulla base di parole chiave. Ovviamente questa tecnica è illegale quando viene impiegata per finalità illecite o per usi poco chiari.
Un altro modo per arrivare ai dati sono le API, una vera e propria porta di accesso a un determinato programma, messe a disposizione per ottenere informazioni non visibili ai più, ma solo ai programmatori. Ogni programma ha le sue API: le regole di Facebook, ad esempio, non sono le stesse di Twitter.
Esistono poi piattaforme apposite che fanno per noi tutto il lavoro. Si tratta di software che usano l’intelligenza artificiale alleggerirci il lavoro. Alcuni sistemi, per esempio, sono in grado di riconoscere nelle immagini social brand, location e scenari, avendo a disposizione un database di loghi.
La social media intelligence ha la capacità di rendere più scientifiche le attività di comunicazione riuscendo a misurarle. E se pensiamo a quanto la crescente dipendenza dagli strumenti tecnologici abbia trasformato l’individuo in un generatore persistente di informazioni, è facile immaginare il potenziale che gli insight hanno.
Si tratta di una cambio di rotta non indifferente.
Interessante vero? Se vuoi saperne di più scrivici pure al nostro indirizzo email: comunicazione@esperienzedarte.com