Ogni tanto le cose scontate fanno fatica ad attecchire. Ecco perché, nonostante da anni si parli di siti responsive, ancora in troppi pochi li abbiano. Un errore grave. Davvero.

Ci sono poche leggi nella comunicazione.
Ma si aggiornano in un tempo sicuramente più breve di quelle che regolano tanti altri campi del nostro agire quotidiano e del business.
Avere siti responsive è una di quelle che proprio non si possono trascurare.

E invece, se provate a fare una statistica anche semplicemente guardandovi 10 siti – non fate i bastian contrari che per andare contro a quello che sto dicendo si vanno a vedere Nike, Tim, Dolce e Gabbana o non so chi altro! – che conoscete prima sul pc, poi su un tablet e poi sullo smartphone, c’è un’alta probabilità che in uno di questi supporti, se non due, li vedrete male.

E allora perché se è così importante avere dei siti responsive, quasi scontato per noi addetti ai lavori, in così pochi ce l’hanno?

Le risposte possono appartenere a due grandi macro categorie di problemi:

  • Chi non sa neanche che cosa significhi responsive e quindi non può chiedere all’agenzia di comunicazione che ha contattato di seguire questa regola
  • Chi non pensa che sia importante, ma che sia solo una cosa da fighetti

E l’agenzia di comunicazione in tutto ciò, perché non spinge?

Perché probabilmente ha tutta una serie di servizi più scintillanti da vendere, più facili da piazzare ed anche più monetizzabili. Senza dimenticarci poi di quella parte di mercato che crede che dare un prodotto “migliorabile in un secondo tempo” sia la chiave per tenere il cliente legato a sé.

Cosa davvero lontana dal nostro modo di lavorare ma, ognuno ha il proprio credo.

Siti responsive, che cosa sono e come si realizzano

Facciamo allora un passo indietro prima di arrivare al perché i siti responsive siano quelli che convertono di più.

Che cosa significa “siti responsive”?
È un sito che si adatta allo spazio a sua disposizione, cioè alle dimensioni della schermata del dispositivo da cui lo visualizzi.
In altre parole, se apri https://www.edacomunicazione.it/backup/ da computer fisso, da un portatile, da un tablet o da uno smartphone, troverai tutto al suo posto, in ognuno di questi formati.

Ovviamente, non sempre la schermata sarà identica: la schermata del pc si sviluppa in orizzontale, quella dello smartphone in verticale.
E la bravura di chi fa siti responsive è proprio fare in modo che la sensazione grafica sia la stessa e che ci siano tutte le informazioni fondamentali a livello di menù, di azioni, di possibilità di interazione.

Per realizzare un sito responsive è dunque necessario essere in possesso di una serie di competenze e conoscenze in fase di programmazione che permettano questi aggiustamenti:

  • Utilizzare il linguaggio CSS
  • Definire quali proporzioni utilizzare per le varie versioni del sito responsive
  • Creare diverse risorse grafiche per ogni versione del sito.

Siti responsive, perché convertono meglio

Qualunque sia l’azione che tu vuoi far realizzare al tuo utente attraverso il tuo sito, solo se è responsive sarai in grado di metterlo sempre in grado di svolgerla!
Lasciando stare tutta la preparazione che ci vuole per portare un utente a fare qualcosa, a questo magari dedicheremo altri blog post, se non hai un sito responsive, ti sei già giocato una grossissima fetta di mercato: oltre l’80% di noi legge e naviga online da dispositivi mobile, siano essi tablet o smartphone.

Vediamo un attimo qualche scenario:

  • Devo prenotare un ristorante. C’è il form ma nel mio cellulare ne vedo solo una parte, perché il sito non è responsive. Me lo taglia in verticale e ogni volta devo scorrere a destra e sinistra col dito per scrivere, controllare e passare oltre.
    In quanto tempo decidi che prenoti da un’altra parte?
  • Hai iniziato a leggere un articolo interessante dal tuo pc, ma devi uscire. Sei in metro e pensi di riprenderlo dal tuo tablet. Non riesci a ritrovarlo perché il sito non è responsive, il menù non è lo stesso, c’è una gran confusione. Quanto ci metti a decidere che non fa niente, lo leggerai da un’altra parte?
  • Hai cliccato una campagna su fb: l’annuncio ti ha convinto! Vuoi richiedere un preventivo a quell’azienda! Anche perché un tuo amico che l’ha già fatto in ufficio, ti ha detto che ci vuole un attimo! Tu però sei allo smartphone, ti si apre la landing page e il form è tutto spostato. Quanto tempo ci metti a cercare qualcun altro a cui chiedere un preventivo?