Hai visto 2001: Odissea nello spazio? Allora ti ricorderai di HAL 9000, ma non essere spaventato dall’aumento esponenziale nell’uso degli assistenti vocali!

L’utilizzo massiccio degli assistenti vocali, altro non è che il naturale sviluppo dell’interazione tra uomo e macchina e comprenderne le implicazioni diventa un fattore strategico nella propria attività.

L’utilizzo degli Assistenti Vocali: un po’ di dati

Le ricerche di settore prevedono che entro il 2020 il 50% delle ricerche verrà effettuato a voce e che quasi il 30% di queste avverrà su dispositivi privi di uno schermo. Inoltre, il 72% delle persone che possiede uno smart speaker (altoparlanti forniti di microfono e collegati ai propri assistenti vocali) dichiara di utilizzare questi dispositivi all’interno della propria routine quotidiana.

I maggiori utilizzatori di assistenti vocali sono i giovani fra i 26 e i 35 anni e l’utilizzo che ne sta emergendo sembra rivoluzionare le nostre abitudini e il nostro modo di pensare, invogliando anche diverse fasce d’età nel loro utilizzo grazie all’immediatezza dei comandi che devono essere impartiti semplicemente tramite la propria voce.

Tra le richieste più frequenti troviamo: impostare un timer, consultare il meteo, le ultime notizie, controllare le luci in casa, ascoltare la musica, radio o podcast, cercare informazioni online. Le possibili interazioni sono, tuttavia, infinite. Così come i risvolti in ambito sociale: le grandi aziende di tecnologia scommettono che la voce permetterà a più di 700 milioni di persone che non possono né leggere né scrivere di poter usare internet.
Non male questi assitenti vocali!

Il re degli Assistenti Vocali: Google Assistant

Attualmente ci sono pochi dubbi. Al primo posto tra gli assistenti vocali non può che esserci quello di Mountain View, Google Assistant.
Oltre ad avere un’ottima capacità di riconoscimento vocale, Assistant dà al suo utilizzatore l’idea di un’esperienza di utilizzo più solida e con meno inconvenienti. Il suo vantaggio è dato in primis dalla possibilità di avere a disposizione l’intero pacchetto dei servizi Google e il suo sterminato database di ricerca: dalle traduzioni alle informazioni su un film, dai risultati di una partita alle indicazioni stradali di Google Maps.
Tutta l’esperienza di utilizzo si basa sul login effettuato tramite il proprio account e questo permette all’assistente di anticipare certe risposte e filtrare i risultati secondo i vostri interessi.

Il concorrente emergente: Alexa by Amazon

Amazon Alexa è l’altro vero competitor nel settore degli assistenti vocali. È indirizzato ad un utilizzo più familiare, a persone meno esperte, come strumento di controllo per i dispositivi smart della propria abitazione (luci, valvole del termosifone, tapparelle o videocamere di sicurezza). Tutta una serie di interazioni possono essere effettuate anche tramite Google Assistant, ma Alexa ha una tolleranza maggiore degli errori di riconoscimento e delle imprecisioni della pronuncia italiana. La sua voce, inoltre, ha una resa più naturale e riesce ad essere più flessibile nella gestione di certi comandi.
Le sue funzionalità si basano sull’aggiunta di Skills (letteralmente “Capacità”) che vengono aggiunte direttamente dagli sviluppatori di terze parti e aggiornate molto frequentemente: questa possibilità sta trasformando Alexa in una sorta di app store per le funzioni vocali recuperando in breve tempo il gap con Google Assistant.

Il futuro

I miglioramenti in questo settore sono tangibili e visibili giorno dopo giorno: solo pochi mesi fa Google ha presentato Duplex, una nuova funzione del suo assistente vocale attraverso la quale potremmo prenotare ristoranti o acquistare prodotti tramite telefonate effettuate direttamente da quest’ultimo.

Come forse avrete notato sono due i grandi assenti in questo articolo sugli assistenti vocali: Siri e Cortana. Quest’ultimi sono, rispettivamente, gli assistenti vocali di Apple e Microsoft che, nella grande corsa delle intelligenze artificiali, hanno leggermente tirato il freno rimanendo fissate ad un rapporto più meccanico fra richiesta dell’utente e risposta.
Tutte le grandi aziende hanno, comunque, già promesso nuovi e plurimiliardari investimenti in questo settore e la battaglia per il podio di miglior assistente vocale è appena iniziata.