Aggiornamenti in continua evoluzione: tutto quello che devi sapere sul Mega Google Update!

La prima cosa che accade quando c’è un importante aggiornamento dell’algoritmo di ricerca, come quello connesso all’ultimo Google Update, è un cambio nel ranking che si traduce subito in una variazione delle visualizzazioni.
È difficile che i motori di ricerca preannuncino un update, tuttavia questa volta è successo: Google infatti il 2 giugno ha annunciato l’aggiornamento dell’algoritmo di ricerca definendolo come aggiornamento principale (core update).

Questo significa che si tratta di un aggiornamento importante in termini di cambio del ranking. Google aggiorna continuamente le sue regole in modo diciamo “soft”, e aver pre-annunciato questo google update significa che i fattori off-page (Link) sembrano poco interessanti.

In verità dai dati disponibili e dalla rete sembra che l’aggiornamento sia incentrato su un’analisi dei contenuti dei siti web sempre più delegata alla parte di sola intelligenza artificiale dell’algoritmo, piuttosto che alla parte pura di regole algoritmiche lato umano.

Flusso lento ma non in United Kingdom e Stati Uniti

Come generalmente accade, potrebbe essere necessario più tempo affinché l’aggiornamento sia implementato e visibile su scala mondiale.
Stranamente Google ha dichiarato che questo aggiornamento non è correlato ai problemi che sta avendo con Gmail, i suoi servizi cloud e le questioni di indicizzazione che si sono registrate in Maggio (indexing rallentato e copie cache vecchie).

Quanto sopra ci fa invece pensare che l’andamento sia in alcuni Paesi molto più lento del solito proprio a seguito di alcuni malfunzionamenti dei servizi cloud (occorsi proprio il 2 giugno) nei data center che ospitano sia l’indice di Google che anche i servizi di Gmail.

Scopri se il Google Update di giugno ti ha colpito

Quando c’è un importante aggiornamento dell’algoritmo di ricerca, la prima cosa che accade è un cambio nel ranking (immediato) che si traduce subito in una variazione delle visualizzazioni e solo successivamente del traffico organico che leggi da Web Analytics.

Quindi per sapere se ti ha colpito il Google Update di giugno 2019, hai bisogno di un ranking report completo del tuo sito (aggiornato e di tutte le parole che “rankano”) oggi tramite un efficientissimo strumento qual è SEMrush.

In alternativa vai su Google Search Console e selezionando gli ultimi 28 giorni guarda il rapporto sul rendimento che ti mostra le metriche sulle prestazioni SEO del tuo sito nei risultati di ricerca Google: le visualizzazioni, i clic, la posizione media nei risultati di ricerca associata alle tue pagine.

Per le query più cercate, Google inizierà a mostrare in pagina 1 fino ad un massimo di due listing per dominio nei risultati di ricerca. Ciò significa che Google per le query ad alto volume mostrerà nei Top risultati una maggiore varietà di domini per la stessa query.

Nello specifico a noi di è capitato che in due siti che gestiamo le visualizzazioni si siano totalmente azzerate, per poi riprendere nei giorni a seguire.

Questo potrebbe impattare molto sul traffico di ricerca delle query di marca, obbligando le aziende e presidiare meglio i social, i siti di notizie (che infatti risultano tra i siti che invece hanno migliorato i loro dati) e i siti comparativi che aggregano. Indirettamente le ricerche “Brand più Facebook” avranno una varietà di domini e non solo Facebook tra i risultati della prima pagina.

Dice Google

Gary Illyes, Webmaster Trends Analyst di Google ha dichiarato che

“E’ necessario un periodo di tempo compreso tra un giorno e un paio di settimane, a seconda di fattori come la salute dei data center, la congestione della rete nei vari paesi e la qualità”.