Funnel Marketing: i 5 errori da non commettere mai!

Quando senti in continuazione parlare di qualcosa, hai immediatamente voglia di averla anche tu. Ma sei sicuro che ti serva? Sai come usarla? Il Funnel Marketing può essere un’arma a doppio taglio. Scopri perchè!

La moda è uno dei maggiori pericoli nel mondo della comunicazione. Ed il funnel marketing oggi sembra diventato un vero e proprio must have. Sembra che sia la panacea di tutti i mali di ogni azienda al mondo e spuntano come funghi esperti da ogni parte.

L’imprenditore, il professionista, l’artigiano, chiunque abbia qualcosa da proporre ad un mercato è alla costante ricerca di un modo per ottenere più visibilità e, allo stesso tempo, per arrivare alle persone che effettivamente sono interessate alla sua offerta.
E fin qui, siamo nel campo del giusto. Avere un talento e non comunicarlo equivale a non averlo.

Ma non per tutti il percorso a seguire è lo stesso e soprattutto bisogna comprendere a pieno la potenzialità e le criticità di uno strumento prima di affidarsi totalmente ad esso.

Funnel Marketing, che cos’è?

Funnel in inglese significa imbuto e questo termine viene utilizzato nel marketing per indicare un processo grazie al quale, a partire da un pubblico vasto di potenziali interessati, si arriva ad un pubblico selezionato di clienti pronti all’acquisto.
Secondo i principi del funnel marketing ci sono 4 fasi in questo processo:

  • Consapevolezza
  • Interesse
  • Decisione
  • Azione

Man mano che si passa dal 1° al 4° step, il numero delle persone coinvolte nell’azione del funnel è minore, ma con proporzione inversa si alza la probabilità che quelle persone alla fine giungano all’acquisto.

Come si fa il Funnel Marketing?

  • Il punto di partenza del funnel è costruire un problema, un bisogno, una necessità nel pubblico degli auditori del web. Non a tutti però. Prima ancora di costruire il problema, devi avere in mente un target specifico. Ipotizziamo che tu produca integratori sportivi. Non credo che il tuo prodotto possa interessare ad una fascia di popolazione dai 60 anni in su. O comunque sarebbe una percentuale irrisoria, che è meglio tralasciare.
    Questa è la fase della consapevolezza.
  • Successivamente poi devi produrre una serie di contenuti che vadano a smuovere l’interesse del tuo target, in modo che chi ha sviluppato veramente la consapevolezza di avere quel problema, adesso vada alla ricerca della soluzione (che alla fine del percorso scoprirà essere la tua!).
  • A questo punto li devi guidare alla decisione, cioè dopo avergli fatto nascere il problema e aver aumentato il loro interesse, alcuni decideranno che è tempo di muoversi alla ricerca di una soluzione.
    In questa fase vedrai probabilmente assottigliarsi molto i tuoi contatti, perché il passaggio che conduce dall’interesse alla decisione è molto delicato: gli stai chiedendo di fare veramente qualcosa e non tutti in realtà hanno veramente la voglia di impegnarsi in un qualsiasi modo per risolvere il problema.
  • Nell’ultimo punto del funnel tu finalmente ti palesi in tutta la tua autorità come l’unica reale soluzione al loro problema: per “salvarsi” devono fare quell’azione che tu gli proponi!

Sembra facile visto così vero? Quanto ci vuole? Beh, ti dico solo che una capacità di convertire i contatti iniziali variabile dall’1 al 3% viene ritenuta un grande successo!

Funnel Marketing: gli errori da evitare

Ci sono degli errori molti diffusi che molti commettono, per la fretta di ottenere risultati o per la moda di accodarsi ad una soluzione che però non è quella corretta per il loro business.

  1. Qual è il pubblico iniziale al quale ti rivolgi? Se, conoscendo la tua azienda, sai di essere sotto i 1.000 potenziali contatti iniziali, il funnel non è lo strumento giusto per te. L’imbuto si stringe sempre di più e sarebbe per te più l’impegno che la resa
  2. Hai chiaro perfettamente il target al quale ti rivolgi? Per funzionare bene, un funnel deve andare a colpire persone, interessi, bisogni, specifici. Se pensi alla legge dei grandi numeri e quindi butti dentro un po’ tutti nella speranza di ottenere risultati, ottieni l’esatto contrario
  3. Sei in grado di produrre una grande mole di contenuti? La vendita a freddo è ormai quasi impossibile perché siamo talmente bombardati da miliardi di offerte e messaggi che siamo diventati marketing-repellenti. Se negli anni ’90 per convincere ad un acquisto bastava una stretta di mano, oggi devi costruire la tua autorevolezza con pazienza e dovizia di materiali di qualità.
  4. Sai che cosa ti differenzia dalla massa? Se vuoi attivare il processo di decisione-azione, devi poter dare un vantaggio competitivo al tuo cliente eccezionale: qualcosa che percepisce come unico e che abbatta le sue barriere e non lo faccia guardare da nessun’altra parte
  5. Sei consapevole che il tuo lavoro non finisce con l’acquisto? Se sei stato così bravo da acquisire un cliente, è proprio in questo momento che non devi lasciarlo andare. Ora lui si fida di te e tu devi continuare a curarlo meglio di come fai con i potenziali clienti: lui è la tua ricchezza!