L’essere umano è fatto per vivere in relazione con gli altri: cerca contatti, informazioni, momenti di socialità condivisa.
Per questo il ruolo della comunicazione non può mai essere sospeso. Il punto quindi non è se continuare a comunicare in emergenza, ma come farlo.
Il momento che stiamo vivendo ci porta necessariamente a riflettere su questo aspetto e sulla responsabilità che ognuno di noi dovrebbe sentire nel momento in cui decide di utilizzare un mezzo di comunicazione “open”, come i social network ed i blog, per condividere notizie ed opinioni.

Vogliamo darti qualche consiglio, che noi seguiamo in prima persona come professionisti della comunicazione e come persone che appartengono ad una collettività.

Comunicare in emergenza: riconosci le fake news

Una regola d’oro per il mondo del giornalismo e dell’informazione, è oggi quanto mai valida nel quotidiano: verifica la fonte.
I social, in questo caso soprattutto Facebook, sono utilizzati come aggregatori di notizie. Ma purtroppo non tutto ciò che circola in questi canali deve essere considerato vero fino a prova contraria.
Il fenomeno delle fake news è già molto pericoloso in condizioni normali e lo diventa in modo esponenziale in situazioni particolari come quelle che stiamo vivendo.

La prima cosa da fare dunque per comunicare in emergenza in modo corretto è evitare di prendere e condividere: possiamo fare davvero molto danni, perché al panico basta una piccolissima scintilla per accendersi!

Esperienze d’Arte Comunicazione ha deciso di evitare di condividere notizie afferenti all’emergenza Corona Virus, in quanto non parte del nostro core business. Ogni azienda però è composta da persone e quello che noi cerchiamo di fare sui nostri account personali è:

  • leggere con attenzione, non fermandoci al titolo
  • verificare la fonte della notizia e la credibilità della stessa
  • condividere solo ed esclusivamente se la notizia può in effetti apportare un valore agli altri

Devi dire qualcosa? Ecco come farlo!

Ora passiamo dall’altro lato del filo: se hai bisogno di comunicare in emergenza, come dovresti farlo?
Esperienze d’Arte Comunicazione non ha nel suo core business occuparsi di messaggi legati al momento contingente e, come avrai notato se ci segui sui social, la nostra scelta è stata quella di continuare con il nostro piano di comunicazione e con il nostro tono, senza addentrarci in meandri complessi. Viviamo il nostro ruolo come utile fin tanto che possiamo condividere informazioni, notizie, flash sul nostro ambito professionale, magari aiutando le persone a spostare anche solo momentaneamente il loro focus di attenzione dall’emergenza alla “normalità”.

Tuttavia ci sono aziende, professionisti, associazioni, istituzioni che hanno la necessità di comunicare in emergenza, internamente – con dipendenti e collaboratori – ed esternamente – con la collettività.

Che cosa fare allora in questi casi? Ci sono alcune caratteristiche che il messaggio deve assolutamente avere:

  1. specificità
  2. coerenza
  3. certezza
  4. chiarezza
  5. accuratezza

I grandi brand al tempo del Corona Virus

Comunicare in emergenza, può anche voler dire fare la propria parte per far passare un messaggio universalmente importante.
Prendiamo proprio l’esempio dell’emergenza Corona Virus che stiamo attraversando. Ciò che viene comunicato dagli organi preposti in ogni angolo del mondo è: state a casa e rispettate la distanza di sicurezza.

Che cosa hanno fatto allora alcuni dei più grandi brand al mondo? Hanno messo la loro brand awareness al servizio di questo importante messaggio, cercando di veicolarlo a modo loro.

  • Coca Cola ha modificato il lettering del suo logo, distanziando in maniera importante le lettere che lo compongono;
  • Mc Donald’s ha separato i due archi dorati del logo, collocandoli a distanza di sicurezza;
  • La rivista britannica Time Out ha temporaneamente modificato il suo naming in Time In;
  • Chiquita ha eliminato dal suo logo l’immagine di Miss Chiquita, suggerendo che in questo periodo anche lei stia in casa;
  • Wolkswagen ha separato le due W che compongono il marchio.

Questo è quello che accade quando responsabilità sociale e marketing lavorano insieme!