Dalle ceneri dell’originale Silk Road, il 2.0 era arrivato in brevissimo tempo ad essere il secondo mercato online illegale del pianeta. Ora è fermo di nuovo, ma una nuova versione è già pronta dietro l’angolo.

Silk Road era un sito di commercio elettronico che funzionava attraverso il programma di anonimato Tor. Si accedeva ad esso solo ed unicamente attraverso quest’ultimo software e conteneva al suo interno una quantità immensa di prodotti classificati come prodotti di contrabbando dalla maggioranza delle giurisdizioni mondiali.
Tutte le transizioni all’interno di Silk Road avvenivano attraverso Bitcoin, la famosa criptovaluta che permette riservatezza e discrezione nei pagamenti.

I prodotti presenti al suo interno presentavano una varietà veramente ampia e votata, principalmente, all’illegalità: da prodotti e documenti contraffatti ad armi e droga.
Solo due anni dopo il lancio, avvenuto nel 2011, l’FBI ha arrestato Ross Ulbricht (noto con lo pseudonimo di Dread Pirate Roberts): un informatico statunitense ideatore dell’intero sistema. L’Agenzia statunitense a seguito del suo arresto ha sequestrato ben 3,6 milioni di dollari in Bitcoin.

Chi è Ross Ulbricht, inventore di Silk Road

Ross Ulbricht, nato nell’area metropolitana di Austin, frequenta la University of Texas at Dallas dove completa il suo corso di studi in fisica. Successivamente passa all’università della Pennsylvania iscrivendosi al Master in scienze materiali ed ingegneria. Gradualmente, però, il suo interesse in queste materie inizia a svanire e si appassiona alle teorie economiche liberiste ed, in particolare, alla filosofia politica di Ludwig Von Mises, partecipando attivamente a diversi dibattiti organizzati dallo stesso college.

L’ispirazione per la creazione di Silk Road arriva grazie al libro di fantascienza Alongside Night di J. Neil Schulman. L’idea era quella di avviare un negozio online nello stile del mercato nero, dove gli utenti utilizzassero unicamente Tor e i Bitcoin per sfuggire alle forze dell’ordine.

In parole semplici, Tor è un protocollo di comunicazione attraverso il quale è possibile crittografare i dati e i percorsi del traffico internet, mentre Bitcoin è una criptovaluta che permette di rendere impossibile il collegamento fra le identità degli acquirenti e il loro portafogli virtuale. Tutto veniva condotto nel più totale anonimato.

Ulbricht dichiarò: “Io sto creando una simulazione di un’economia affinché sia possibile dare alle persone un’esperienza di prima mano di come sarebbe poter vivere in un mondo dove non esista l’uso sistemico della forza”, ma per l’autore Nathaniel Popper la creazione di Silk Road fu solamente un gesto di pura disperazione dopo che, finito il college, Ulbricht aveva buttato gran parte dei suoi risparmi in affari fallimentari.

L’ultimo atto?

Per poter evitare che Ulbricht crittografasse o eliminasse i dati riferiti al sito Silk Road dal computer portatile che stava utilizzando al momento dell’arresto in una biblioteca di San Francisco, due agenti finsero di litigare fra di loro nelle sue vicinanze. Quando fu distratto dal litigio dei due, un altro agente prese il suo computer e vi inserì subito una chiavetta USB nella quale copiò tutti i dati presenti nell’hard disk del computer. L’agente Chris Tarbell, infine, presentò ad Ulbricht il mandato per il suo arresto.

Silk Road 2.0 e Silk Road Reloded, un nuovo mercato nero dalle ceneri del predecessore

Nel Novembre del 2013, il sito viene rilanciato con il nome di Silk Road 2.0 promettendo una maggiore sicurezza per le compravendite che avrebbe ospitato da lì a poco.
I nuovi amministratori presero la precauzione di distribuire copie crittografate del codice del sito per permettere allo stesso di essere ricreato in caso di chiusura.

La chiusura definitiva è comunque arrivata nel giro di poco tempo, grazie ad una falla nel sistema che integrava i pagamenti in Bitcoin.

Nel 2015, un nuovo progetto dal nome Silk Road Reloaded inaugura un nuovo protocollo di sicurezza denominato I2P aggiungendo il supporto a molte altre criptovalute che si convertono automaticamente in Bitcoin.

Gli amministratori di questi market guadagnano usualmente prendendo piccole percentuali sui profitti di delle transazioni. Silk Road Reloaded fa lo stesso, ma prende anche l‘1 percento sulle conversioni ogni volta che una criptovaluta si converte in Bitcoin.

Anche questo market è attualmente fuori funzione, ma le vicende di Silk Road hanno dato l’ispirazione a moltissimi altri market che stanno nascendo sulla scia del successo.