Nato in Cina, Tik Tok ha già conquistato il telefono dell’utenza mondiale. Sembra realizzato appositamente per i ragazzi, ma potrebbe potenzialmente allargarsi a qualsiasi audience

Lo sappiamo bene: le immagini possono dire molto di più delle parole, un linguaggio universale senza necessità di traduzioni.
Un contenuto di Tik Tok si riconosce immediatamente: video verticale dai 15 a 60 secondi, ha un sottofondo musicale e molto spesso con protagonista uno o più ragazzi (principalmente ragazze) che eseguono mosse di danza e cantano in playback o danno vita a piccole scenette comiche. I cambi tra un video e l’altro sono immediati, quasi frenetici, ma ci si abitua in pochi secondi.

In Italia ha raggiunto più di 2 milioni e mezzo di utenti attivi ogni mese: principalmente sotto i 18 anni e con il 65% di presenza femminile.
Se volessimo dare una definizione a questo social media lo potremmo tranquillamente definire come l’incarnazione dei nostri tempi del defunto Vine, con una propensione maggiore per l’espressione creativa permettendo infatti video più lunghi rispetto ai canonici 6 secondi.
Ancora non avete afferrato bene?
Pensatela, così: un social network composto unicamente di Storie, come quelle di Instagram.

La psicologia dietro Tik Tok

La metodologia con cui Tik Tok cattura l’attenzione di chi ci entra in contatto è sottile, quasi subdola. Vi avvertiamo che potreste ritrovarvi dopo mezz’ora a fissare lo schermo e guardare simpatici animali che cantano “Stand By Me”.
Innanzitutto, non devi iscriverti per visionare i video nel newsfeed dell’app. Appena entrati vi ritroverete immediatamente con una sequela interminabile di video, uno dopo l’altro.

Questi video che vi vengono proposti sono casuali? Ovviamente no.
In genere, i primi che vedrete sono i video che attualmente sono virali all’interno della piattaforma e che hanno un alto numero di interazioni: se da un lato vi starete chiedendo come è possibile posizionarsi davanti ad una telecamera e darsi in pasto a mezzo mondo, mentre si balla l’ultimo tormentone, dall’altro inizierete ad ingolosirvi per la quantità di reaction che potreste ricevere con un’azione così semplice.
Nessun sforzo di pensare ad un testo, nessun argomento impegnativo. Puro e semplice svago.

A mano a mano che scorrete il feed vi accorgerete che i video che compariranno sono sempre più affini ai vostri gusti: tutto questo viene calcolato in base al tempo che trascorrete su determinati contenuti, al numero di volte che lo rivedete e così via.
Pochi minuti ed il vortice ti catturerà.

Minori, Privacy e problemi legali

Le cifre da record che Tik Tok raggiunge in poco tempo, però, portano con sé diversi problemi: nel febbraio 2019 la Federal Trade Commissione degli Stati Uniti stabilisce che Tik Tok dovrà pagare una multa di 5,7 milioni di dollari, la più alta sanzione civile mai decretata dall’ente, per aver raccolto dati di minori di 13 anni senza il consenso dei genitori.

La sanzione però arriva tardi: Tik Tok ha già preso piede e, a differenza dei suoi precursori, riesce a sfruttare l’onda di strumenti che in altre parti iniziano ad andare in disuso.
Gli hashtag, per esempio, hanno uno scopo realmente organizzativo: classificano le sfide che partono tra gli utenti  format che si riproducono e ricopiano fino allo sfinimento.

E, ovviamente, anche qui il mondo delle ad pubblicitarie e delle sponsorizzazioni sta iniziando ad affacciarsi portando con sé un giro ancora più grande in termini di denaro e affari. That’s business.